Data  11/04/2016 03:11:38 | Sezione Entrate Entrate

Mancano risorse per contrastare l'ultima impostura.


Attenti alle Arpie.
Attenti alle Arpie.

Improrogabilmente entro questa settimana, dovremmo presentare le azioni legali contro il tentativo di ripristino del concorso a 175 posti da dirigente nell’Agenzia delle Entrate.




Improrogabilmente entro questa settimana, dovremmo presentare le azioni legali contro il tentativo di ripristino del concorso a 175 posti da dirigente nell’Agenzia delle Entrate, bandito il 29/10/2010, annullato dal Tar Lazio, Sezione II, con sentenza n. 7636 del 30/09/2011, confermata (con precisazioni) dalla Sentenza del 10 ottobre 2015 n. 4641 del Consiglio di Stato, sez. IV. Ciò è stato ravvisato, dopo un difficile percorso ricognitivo della situazione giuridica venutasi a determinare a seguito delle forzature eseguite dall’Agenzia delle Entrate.

Come tutti sanno l’Agenzia delle Entrate ha mistificato il senso della suddetta Sentenza, manipolando quelle “precisazioni” che il Consiglio di Stato ha inteso esprimere nel confermare definitivamente l’annullamento del concorso. In spregio, quindi, a quelle stesse leggi ottenute dal Parlamento per tentare l’elusione della Sentenza 37/2015 della Corte Costituzionale che, a sua volta, ha determinato il crollo di quella sorta di autodichia di cui si riteneva dotata l’Agenzia delle Entrate (unitamente alle sue degne consorelle) nella gestione del proprio Personale. L’articolo 4bis del d.l. 78 del 19/06/2015, convertito con modificazioni nella Legge 06/08/2015, n. 125, pur fortemente contestato da DIRPUBBLICA, prevede tuttavia l’espletamento di un concorso pubblico a dirigente, per soli esami, entro il 31/12/2016, previo annullamento delle restanti procedure bandite e non concluse (il 175 appunto). Ma l’Agenzia delle Entrate ha invece nominato una Commissione deputata a far resuscitare il concorso estinto, esponendo, fra l’altro, al disonore gli illustri Personaggi che la compongono, come i magistrati della Corte Suprema di Cassazione.

Il luogo  ove si progetta in continuazione di violare le leggi dello Stato e farsi beffa delle Istituzioni e del pubblico interesse, avrà la meglio se DIRPUBBLICA, entro il 17/04/2016, non sarà riuscita a mettere insieme l’importo necessario a contrastare un’azione impudente quanto inusitata, come quella di presentare al Popolo Italiano un pupazzo di concorso annullato su cui si è già formata la res iudicata.

Per cui chiediamo, a chi avverte la gravità della situazione ma non è ancora sceso in campo, di completare i versamenti che DIRPUBBLICA destinerà ai fini comunicati nel notiziario “LA MEZZA PAGINA “ del 7 marzo 2016 (vedi http://www.dirpubblica.it/contents.aspx?id=1601). Molteplici, infatti, sono state le offerte di soggetti che hanno già partecipato alle altre azioni di questi ultimi mesi, ma in misura non sufficiente a farci affrontare i costi necessari ad avversare l’ultima impostura.

Lunedì 18 aprile 2016, quindi, o daremo la notizia dell’azione primaria proposta, ovvero inizieremo la restituzione degli importi ricevuti, come stabilito nel Regolamento contenuto nel suddetto notiziario del 7 marzo 2016.

 



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