Data  04/03/2017 02:23:33 | Sezione Dogane Dogane

Lo Stato rovescio dell'Agenzia delle Dogane


Il Capo rovesciato
Il Capo rovesciato

Il Consiglio di Stato, Sezione IV, con ordinanza 870 03/03/2017, ha accolto l’istanza di sospensiva, proposta in sede di ricorso contro l’Agenzia delle Dogane per la revocazione della sentenza 1447/2016 dello stesso Giudice, con la quale era stata parzialmente riformata, a favore delle Dogane, la sentenza TAR Lazio, II, 28/04/2015, n. 6095.




Il Giudice del Lavoro presso il Tribunale di Civitavecchia, Emanuela Vitello, con decreto del 24/02/2017, ha respinto il ricorso di DIRPUBBLICA per la repressione della condotta antisindacale posta in essere dalla Dogana di Fiumicino ai danni del dirigente sindacale DIRPUBBLICA Claudia Giacchetti per i contenuti dell'intervista del 07/11/2016 concessa, nella qualità sindacale, a Report “Lo stato dei concorsi” (vedi http://www.dirpubblica.it/contents.aspx?id=1683, in particolare, il concorso a 69 posti da dirigente delle Dogane), condannando DIRPUBBLICA al pagamento di € 3.000,00 (più accessori). Si tratta dell’oramai famoso “caso Giacchetti” giunto al suo quarto atto (intervista, minaccia e esecuzione della sanzione, ricorso di DIRPUBBLICA al Tribunale di Civitavecchia, sentenza di rigetto); per gli atti successivi ne avremmo parlato oggi se non fosse pervenuta una notizia che rasserena i nostri animi e che ci induce a rinviare (a breve) la discussione su detta vicenda e sulla sua gestione.

Sul predetto concorso a 69 posti, Il Consiglio di Stato, Sezione IV, con ordinanza n. 870 del 03/03/2017, ha accolto l’istanza di sospensiva di Giacchetti e altri, proposta in sede di ricorso contro l’Agenzia delle Dogane per la revocazione della sentenza n. 1447/2016 dello stesso Giudice, con la quale era stata parzialmente riformata, a favore delle Dogane, la sentenza del TAR Lazio, Sezione II, del 28/04/2015, n. 6095. Con quest’ultimo atto, infatti, erano stati annullati tutti gli atti del concorso, a partire dalla correzione delle prove scritte, poiché “ … i componenti della Commissione non hanno dato prova di affidabilità nell’esecuzione dei compiti ad essi affidati e, comunque, per effetto della proposizione della querela di falso attualmente versano in una condizione di incompatibilità sopravvenuta”, fatto per il quale DIRPUBBLICA, intervenne immediatamente (lo stesso 28/04/2015) presso il Presidente del Consiglio dei Ministri chiedendo la rimozione del Direttore dell’Agenzia delle Dogane, del Capo del Personale e di tutti i componenti della Commissione d’esame (vedi http://www.dirpubblica.it/contents.aspx?id=1484). Tornando alla revocazione attuale, questa è stata proposta con riferimento alle indagini avviate dalla Procura della Repubblica di Roma per i fatti criminali ai quali si riferiva il dott. Lucio Pascale, funzionario della Dogana di Roma, nella medesima, già citata, trasmissione televisiva del 07/11/2016 (frode nello svolgimento delle prove).

Di conseguenza, la medesima Sezione del C. di S., nello stesso giorno del 03/03/2017, con ulteriore ordinanza n. 1010, ha dichiarato improcedibile il ricorso con il quale l’Agenzia delle Dogane aveva chiesto chiarimenti sulle modalità di esecuzione della citata Sentenza 1447/2016 del C. di S. (oggetto di ricorso per revocazione) che aveva autorizzato la prosecuzione del concorso sanando di fatto la posizione di coloro che avevano superato la “controversa” prova scritta su cui si appuntano le indagini preliminari condotte dalla Procura della Repubblica di Roma.

Si tratta di notizie confortanti, in quanto confermano, a dispetto del succitato decreto di Civitavecchia, lo stato rovescio in cui versa l’Agenzia delle Dogane che “ha i piedi sul soffitto e la testa nel pavimento” come abbiamo detto, senza mezzi termini, al Presidente dell’ANAC, Raffaele Cantone, con nota del 28/11/2016 (vedi http://www.dirpubblica.it/contents.aspx?id=1689). E quando un’istituzione pubblica si rovescia è come un esercito che marcia contro la propria Nazione! Ecco perché sosteniamo che, in simili casi, i cosiddetti “furbetti del cartellino” sono ben poca cosa e che una situazione di tale disordine, che avrebbe potuto e dovuto essere risolta alla prima avvisaglia e “in sole 24 ore”, come immediatamente richiesto da DIRPUBBLICA, crea uno stato di disagio che induce alla diserzione, quando non la giustifica. Ci auguriamo che il dott. Cantone ci legga e che s’interessi delle Agenzie fiscali con la medesima determinazione che ha usato, con encomiabile successo, nei confronti degli Enti Locali.

Pubblichiamo le due ordinanze del C. di S.

Allegati:

Download   x_20170303_da_CdS-4_870_revocazione.pdf

(Ordinanza 870 del 03/03/2017 del Consiglio di Stato - 94,3Kb)

Download   x_20170303_da_CdS-4_1010_improcedibile.pdf

(Ordinanza 1010 del 03/03/2017 del Consiglio di Stato - 88,4Kb)



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