Data  29/10/2018 01:22:10 | Sezione Varie Varie

Si è riunita la Segreteria Generale della Federazione DIRPUBBLICA



A parte le buone intenzioni del ministro della P.A., Giulia Bongiorno, nessun "cambiamento" in vista per la P.A. italiana.




La Segreteria Generale della Federazione Dirpubblica, riunitasi in seduta ordinaria il giorno 27 ottobre 2018, presso la Sede del Sindacato, in Roma, alla Via Giuseppe Bagnera n. 31, ha votato all’unanimità il seguente

O. del G.

Premesso che in una moderna democrazia parlamentare sono i poteri legislativo ed esecutivo che devono assumersi il compito e la responsabilità di scelte politiche che diano al pubblico impiego regole chiare di legittimi e trasparenti accessi e percorsi di carriera, di effettiva meritocrazia, di efficace organizzazione produttiva, di valorizzazione delle capacità, il tutto nella consapevolezza del grande valore democratico ed economico che in uno Stato è connesso al buon funzionamento della pubblica amministrazione.

Premesso, altresì, che la Dirpubblica ha sempre approcciato le diverse formazioni politiche, al fine di ottenerne l'impegno al cambiamento della macchina amministrativa; confidando nelle dichiarazioni pubbliche e nelle proposte elettorali che i diversi partiti sembravano di volta in volta virtuosamente sostenere (fino al momento di accedere al Potere).

Premesso, che detto affidamento di Dirpubblica fu totale e particolarmente convinto, stante le declamate prospettive riformistiche in molti settori, compreso quello essenziale della pubblica amministrazione, declamate dai banchi dell’opposizione durante la trascorsa legislatura.

Considerato che, dopo il primo mese di governo delle nuove formazioni politiche, DIRPUBBLICA aveva già rilevato che il bilancio da trarre dalle disposizioni realizzate e da quelle annunciate nell’ambito della pubblica amministrazione era del tutto insufficiente, se non addirittura inesistente o contrario alla direzione programmatica auspicata, non essendo stata pianificata (allora) alcuna norma di possibile riforma o modifica delle attuali storture in materia organizzativa della P.A., e che le dichiarazioni dei ministri competenti sembravano ricalcare vecchie logiche punitive ai danni del pubblico impiego, tipiche di chi non ha alcuna visione dell’importanza e dell’esigenza di incidere nel tessuto culturale e professionale di detta realtà sociale e lavorativa, attraverso nuovi criteri della loro valorizzazione e promozione.

Tutto ciò premesso, allo stato attuale, emerge solamente l’impegno del Ministro della P.A., di concentrare la funzione di approvvigionamento del pubblico impiego presso una sola centrale concorsuale, che superi le logiche di settore e che guardi alle migliori organizzazioni esistenti in Europa in tale campo; nonché di esaurire le riserve degli idonei a precedenti procedure concorsuali. E, altresì, compare una larvata inversione di tendenza nella considerazione del ruolo della P.A. in ambito istituzionale nazionale.

Per tutti i rimanenti problemi riguardanti la legalità dell’azione delle maggiori centrali amministrative del Paese, l’efficacia della lotta alla corruzione, il progresso e il benessere delle forze lavorative e, quindi, l’incisività dei ruoli svolti dalle diverse e più importanti strutture dello Stato, DIRPUBBLICA rileva che permangono, senza accenno di soluzioni, tutte le criticità delle trascorse gestioni governative. Ciò nonostante Il fatto che un effettivo ed efficace funzionamento della macchina pubblica, non solo rappresenti il “cambiamento” da tutti atteso, ma che sia l’unico elemento in grado di garantire la ripresa economica e sociale del Paese ed il suo grado di autorevolezza in ambito comunitario e internazionale.



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