Data  17/01/2020 22:59:11 | Sezione Entrate Entrate

Gulliver messo a terra dai lillipuziani: ecco come l’agenzia delle Entrate “piange il morto”.


Il gigante atterrato.
Il gigante atterrato.

Il mancato rinnovo delle figure di coordinamento previste dal contratto integrativo ha innescato un accorato allarme. La lotta all'evasione sarebbe paralizzata da una serie di “piaghe d’Egitto”, delle quali la decapitazione dei Capi Team è solo l’ultima in ordine cronologico. Ma forse non è così!




 

GULLIVER MESSO A TERRA DAI LILLIPUZIANI.

LA COSTOSA MACCHINA FISCALE SI FERMA SENZA I CAPI TEAM?

Niente più Capi Team all’Agenzia delle Entrate nel 2020. Non bastano i fondi!

 

Il mancato rinnovo delle figure di coordinamento previste dal contratto integrativo ha innescato, negli ultimi giorni, un accorato allarme. La lotta all’evasione sarebbe paralizzata da una serie di “piaghe d’Egitto”, delle quali la decapitazione dei Capi Team è solo l’ultima in ordine cronologico.

Una buona occasione per i vertici dell’Agenzia delle Entrate per invocare maggiore autonomia e veicolare il messaggio: solo se saranno sciolti definitivamente i lacciuoli ministeriali il Fisco potrà risolvere tutti i problemi del bilancio italiano.

Eppure, la più grande tra le agenzie fiscali può contare su più di 30.000 dipendenti, nonostante i pensionamenti; gode di strumenti informatici che tutto il mondo ci invidia; sfrutta collaborazioni esterne altamente specializzate (come quella del partner informatico SOGEI e dell’Avvocatura dello Stato); ha in uso banche dati costate milioni di euro.

Può, dunque, il mancato rinnovo dei Capi Team mettere a terra un’organizzazione così ben strutturata?

A pensar male sembra piuttosto il risultato dell’ennesima inefficienza dell’Agenzia delle Entrate, che probabilmente ha sbagliato i conti e nella corsa a trovare i fondi per pagare le indennità delle posizioni di elevata responsabilità si è lasciata prendere la mano.

La circostanza, però, è propizia per mettere le mani avanti. Se l’Agenzia delle Entrate non raggiunge gli obbiettivi la colpa è del mancato rinnovo dei Capi Team e soprattutto della precarietà degli incarichi POER, rispetto ai quali i giudici costituzionali si “permetteranno” a breve di metter bocca!

Prendiamo atto, piuttosto, che nonostante l’Agenzia sia uno degli enti più costosi per lo Stato, ha meritato la recente bocciatura della Corte dei conti. Chi risponde di questo fallimento?

Viene da chiedersi se la maggiore autonomia invocata serva a sottrarsi alle fastidiose interferenze dei giudici.

Viene da chiedersi se la maggiore autonomia invocata sia strumentale ad usare le risorse umane come pedine da spostare al bisogno, cambiando nomi e funzioni a seconda delle circostanze.

Lavoratori senza più alcuna valorizzazione delle professionalità, tanto poi basta appioppare una delega di firma e si assumono tutte le responsabilità del caso, comprese quelle contabili, a prescindere dallo stipendio.

In questo quadro sconfortante il mancato rinnovo dei Capi Team è l’ennesimo fallimento di un sistema che sta implodendo sotto il peso della propria inefficienza. Non certo la causa della paralisi delle attività dell’Agenzia.

La DIRPUBBLICA continua a portare avanti la propria missione per il rispetto della legalità e della dignità dei lavoratori, a garanzia di tutte le donne e di tutti gli uomini che quotidianamente svolgono con professionalità e senso del dovere il proprio compito.

 

Roma, 17 gennaio 2020.

 

L’Ufficio Stampa

Allegati:

Download   20200117_da_UfficioStampa_comunicato.pdf

(Comunicato Stampa del 17/01/2020 - 260,8Kb)



Tags Capi team, Poer, Corte Costituzionale, protesta