NEWS DEL 12 Febbraio 1999

CIRCOLARE AI COLLEGHI N°03/99 12 Febbraio 1999

Dirstat Finanze News

Sindacato Unitario dei Funzionari Direttivi dei Dirigenti del Ministero delle Finanze

 

Via G.Bagnera, 29 - 00146 Roma

tel.065590699 fax 065590833

Pubblichiamo il testo integrale del documento redatto a seguito di assemblea del personale degli Uffici Finanziari di Firenze (1° e 2° Ufficio Distr. delle Imposte Dirette-Ufficio del Registro-Ufficio Affitti Bollo e Demanio) e indirizzato alle OO.SS.

"La controversa sentenza della Corte Costituzionale n°1/99 sui corsi di riqualificazione del personale dell'amministrazione finanziaria ha definitivamente chiarito quali sono gli spazi per la progressione di carriera nel pubblico impiego: zero. Questa è stata la risposta alle aspettative di chi da anni, senza alcun riconoscimento, svolge mansioni superiori, garantendo così il funzionamento della pubblica amministrazione. Noi non abbiamo mai voluto questi corsi-concorsi di riqualificazione, nei modi in cui ci sono stati imposti, perché, con i loro vincoli e limiti , non avrebbero mai potuto dare soddisfazione e riconoscimento ai diritti maturati dai lavoratori in virtù delle mansioni superiori svolte; comunque li abbiamo accettati, nonostante non fossero affatto una garanzia di promozione automatica per tutti, come affermato dalla stampa, senza l'ombra di una smentita da parte del Ministero, che pure si pronuncia con frequenza sui media; li abbiamo finanziati con i soldi del nostro fondo di previdenza, abbiamo studiato, abbiamo pagato l'iscrizione ai corsi di preparazione organizzati dai sindacati, abbiamo acquistato manuali costosi ( e spesso inutili, date le astrusità e la pedanteria delle prove selettive), abbiamo impiegato i nostri giorni di ferie per studiare. Tutto questo, convinti che l'amministrazione, a perfetta conoscenza del ricorso presentato dalla Dirstat, sarebbe stata comunque in grado di garantire il buon esito di questa complessa e onerosa procedura.

Pertanto, non saremo certi noi a difendere a spada tratta i corsi di riqualificazione; quello che ci preme in questo momento è evitare che l'amministrazione tenti per l'ennesima volta un'operazione demagogica e mistificatoria, scaricando la responsabilità di questa situazione sulla Corte Costituzionale e sulla Dirstat. La responsabilità primaria, infatti, è da ricercare, sia, per un verso, nella mancanza di volontà e capacità politica dei governi succedutisi nel tempo - nonostante le congerie delle tanto sbandierate "riforme" della pubblica amministrazione e del pubblico impiego - di superare l'immobilismo dell'ordinamento professionale dei dipendenti pubblici e assicurare il riconoscimento dei diritti acquisiti dai lavoratori con lo svolgimento delle mansioni superiori, sia, per l'altro verso, è da imputare ad un'amministrazione finanziaria che, non solo è stata incapace di collegare l'ancora incompiuta riforma con la soluzione del problema del riconoscimento professionale, ma ha anche impiegato anni per dare attuazione ad una legge (la 549/95) che si è rivelata un grosso bluff, e di bluff siamo veramente stufi!

Non siamo disposti ad accettare ulteriori rinvii e promesse.

Chiediamo che già dalla prossima riunione del 13 c.m. emerga una risposta immediata che indichi con chiarezza di tempi e di modi una soluzione rapida per superare l'immobilismo in cui ci troviamo, senza che si tenti la strada di vagheggiare scenari futuribili di mega - riforme come panacea di tutti i problemi: Rispetto a questa richiesta non accetteremo alcuna mediazione al ribasso e non riconosciamo alcun mandato di rappresentanza in bianco alle OO.SS. che discuteranno la questione.

Non riconosciamo, infatti, alcuna capacità di rappresentanza e legittimazione alle OO.SS. che sono maggiormente responsabili nell'aver presentato questi corsi – concorsi come l’unica risposta ottenibile per soddisfare le legittime aspettative dei lavoratori; che hanno sottovalutato la complessità nonché l'assurdità di tutta la procedura, accettando l'impostazione data dall'amministrazione; che hanno consentito l'espletamento delle prove, malgrado il ricorso Dirstat, compiendo così l'ennesimo errore di sottovalutazione; che non hanno ribattuto ai toni denigratori con cui la stampa ha commentato la bocciatura delle "promozioni facili", dicendo, magari, quale era la loro posizione, quali le proposte per risolvere la situazione e quali le iniziative che pensavano di adottare. Non è necessario essere Cassandra per prevedere come questo silenzio delle OO.SS., questa loro accondiscendenza verso l'amministrazione, questa assenza di proposte ed iniziative, possa poi tradursi nell'ennesimo "accordo a perdere", con la promessa di risolvere tutto avviando l'ennesimo processo di riforma. Insomma la solita politica dei due tempi: "prima pagate, dopo forse ...... " .

E' questa una politica che non siamo più disposti ad accettare: il prima è durato troppo, ora vogliamo il dopo e senza forse. Non possiamo ora accettare che, per l'ennesima volta, ci venga detto :"scusate, ma abbiamo sbagliato". Con i documenti che Vi inviamo, i lavoratori delle II.DD. e del Registro dicono all'amministrazione e alle OO.SS. che non accettano scuse nè promesse, che sono esasperati, che sanno di chi è la responsabilità di questa situazione ed a chi spetta risolverla.

Perchè non ci siano dubbi sul livello di esasperazione che ormai abbiamo raggiunto diciamo subito che nell'immediato proclamiamo lo stato di agitazione, con l'attuazione delle forme di lotta che riterremo più opportune ed efficaci, non ultima l'astensione dalle mansioni superiori, che, vista la situazione attuale degli uffici, li metterebbe presto in ginocchio. Daremo massima pubblicità alle iniziative, coinvolgendo stampa e mezzi d'informazione, e allargheremo la protesta agli altri uffici finanziari. Le RR.SS.UU. e i lavoratori degli Uffici finanziari di Firenze (1° e 2° Uff.Distr.II.DD. - Uffici del Registro - Ufficio Affitti Bollo e Demanio)

DIRETTIVA GENERALE PER L’ANNO 1999

Nell’incontro tenutosi il 9 febbraio, il Segretario Generale, dr.Giuseppe Roxas ha presentato alle OO.SS. la direttiva generale per l’azione amministrativa e per la gestione dell’esercizio finanziario 1999. Come abbiamo fatto rilevare nel nostro intervento a fronte di un aumento del numero di controlli, in particolare nei confronti di soggetti di rilevante dimensione, manca da parte dell’Amministrazione un’attenta e seria valutazione sulle reali potenzialità della «macchina fiscale» a conseguire i risultati previsti. Lo stato degli uffici dell’Amministrazione finanziaria è decisamente comatoso. Alle difficoltà e carenze, ormai croniche, dei vecchi uffici si aggiungono quelle dei nuovi uffici delle Entrate con l’aggravio di processi di mobilità a costo zero per l’Amministrazione e mancanza di formazione professionale per il personale traghettato nelle nuove realtà operative.

 

ORARIO DI LAVORO

In data 5 febbraio si è svolto presso il Ministero l’esame congiunto, richiesto dalle OO.SS., sull’articolazione dell’orario di lavoro dei dipendenti delle Direzioni Centrali del Dipartimento delle Entrate. Le OO.SS. , le RR.SS.UU. Ed il C.P.O. hanno avanzato le seguenti richieste:

- previsione di due fasce di flessibilità oraria: dalle ore 7,30 alle ore 9,00 e dalle ore 8,00 alle ore 9,30;

- completamento dell’oarario d’obbligo nel corso della settimana nel caso di mancato completamento della prestazione giornaliera dovuta;

- esercizio da parte del lavoratore del diritto di usufruire o meno della pausa al termine delle sei ore lavorative;

- esame congiunto per la definizione dei criteri da parte dei dirigenti per la ripartizione del personale sulle diverse tipologie di orario;

- fasce di tolleranza tecnica per per l’orario d’ingresso e di uscita.

Su queste richieste c’è stata la netta chiusura dell’Amministrazione. A conclusione dell’incontro le OO.SS. e le RR.SS.UU hanno sottoscritto unitariamente una dichiarazione a verbale con la quale denunciano la posizione espressa dai rappresentanti dell’Amministrazione «… scarsamente attenta sia a quanto stabilito dalle norme e dal contratto che alle esigenze dei lavoratori… « e nel contempo si riservano di intraprendere tutte le azioni ed iniziative volte a rivendicare i diritti e le aspettative dei lavoratori.

 

AREA PREDIRIGENZIALE: UNA PROPOSTA DA CONSIDERARE

Nello scorso numero, abbiamo riproposto uno stralcio con le linee essenziali del progetto elaborato da questo sindacato che individuava le soluzioni normative idonee a consentire a tutto il Personale di svolgere una carriera degna, determinata e possibile. Oggi pubblichiamo il naturale proseguimento del medesimo progetto, vale a dire l’istituzione dell’area predirigenziale (o dell’area professionale tributaria)

1. E’ istituita nel ministero delle finanze, l’area professionale tributaria alla quale accede il personale direttivo che abbia frequentato e superato un apposito corso di abilitazione dirigenziale della durata di almeno nove mesi, organizzato dalla scuola Tributaria « Enzo Vanoni».

2. Sono ammessi a frequentare il corso di formazione a partecipare all’esame finale di abilitazione , nell’ordine : a)i funzionari inquadrati nella IX qualifica funzionale con anzianità nella qualifica di almeno cinque anni;

b) i funzionari inquadrati nella ottava qualifica funzionale con anzianità nella qualifica di almeno sette anni;

c) i funzionari inquadrati nella settima qualifica funzionale con anzianità nella qualifica di almeno nove anni.

3. La dotazione organica dell’area professionale tributaria è stabilita nella misura pari a quella prevista per la dotazione organica del personale dirigente, aumentata del 70%, con arrotondamento all’ unità in eccesso.

4. I procedimenti dei corsi di formazione di cui al primo comma ed i criteri di scelta dei contingenti di personale da avviare ai corsi dovranno essere disciplinati con decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri.

Per la DIRSTAT Finanze, l’area predirigenziale (o dell’area professionale tributaria) costituisce l’obiettivo prioritario e fondamentale da perseguire in quanto essa costituirebbe l’abbattimento del muro tra l’area direttiva e quella dirigenziale. Per tali ragioni, questo Sindacato riformula l’invito ai vertici del Ministero ed alle altre forze sindacali a confrontarsi su tale progetto.

Il servizio interno di monitoraggio informatico del Ministero delle Finanze ottiene la qualificazione dall’AIPA.

Come noto, l’Aipa è l’Autorità per l’Informatica nella pubblica Amministrazione alla quale debbono riferirsi tutte le pubbliche amministrazioni sia centrali che locali, ivi compresi i concessionari, in materia connessa alla progettazione, allo sviluppo, alla conduzione e manutenzione dei sistemi informativi della pubblica amministrazione stessa.

Tra le altre competenze, nel decreto istitutivo dell’Autorità è previsto che le amministrazioni effettuino il Monitoraggio sui contratti informatici e telematici di grande rilievo secondo le direttive e modalità impartite dalla AIPA medesima in aderenza e secondo le linee guida tracciate dagli standard ISO 9000. È stato quindi previsto che le amministrazioni possano operare in tal senso sia con strutture interne che con società esterne specializzate nelle dette tecniche di monitoraggio ed in particolare, con la circolare n. 17 del 1998, l’Aipa ha stabilito le modalità ed i criteri che le amministrazioni debbono seguire per la qualificazione delle proprie strutture interne.

Il Ministero delle finanze, avendo a suo tempo costituito un gruppo interno, recentemente denominato «Servizio Centrale Autonomo di Monitoraggio Informatico» con decreto segretariale, ha richiesto la qualificazione della struttura che l’Aipa ha rilasciato nella adunanza del 14 gennaio 1999: tanto si comunica per evidenziare che detta qualificazione è stata sinora rilasciata a due sole strutture interne, quelle dell’Inail e della Consip, mentre quella del Ministero delle finanze è la prima, ed al momento unica, qualificazione riconosciuta alla struttura interna di un’amministrazione centrale. Tanto è ancor più degno di considerazione, se si tiene conto che tra i criteri previsti per il rilascio, sono ricompresi i curricula dei singoli componenti della struttura, denominati direttori tecnici e monitori, per i quali deve essere dimostrata la capacità tecnica di ampie conoscenze ed esperienze informatiche, come le lauree tecniche ed esperienza pluriennale nel settore informatico e telematico come anche nel campo degli standard di qualità. Tenendo conto che la struttura interna è composta di personale dell’Amministrazione ed avanzando la ragionevole ipotesi che esso sia presente in numero più rappresentativo rispetto ai pochi soggetti inseriti nel Servizio di Monitoraggio, ci si chiede come mai gli alti vertici di questo ministero insistano nell’affermare che nell’amministrazione manchino conoscenze adeguate per la gestione ed il controllo dei servizi informatici, mentre in altre occasioni ne conosce bene la presenza e esibisce dette professionalità, come ha fatto con l’Autorità informatica, per far fronte ad obblighi legislativi che altrimenti imporrebbero altre scelte operative.