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Enasarco, polizze fatte all'insaputa dei dipendenti ... Come dire? Non solo Entrate!


Stai sereno ... 6 sicurissimo!
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Anche l'Enasarco, l’Ente di previdenza degli agenti e rappresentanti di commercio dove DIRPUBBLICA è fortemente radicata, ha i suoi problemini sul fronte della correttezza e della legalità. In questo caso il cral dell'Ente avrebbe stipulato delle polizze di assicurazione all'insaputa dei dipendenti. Con quali finalità? Leggete l'articolo allegato!




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Enasarco, polizze fatte all’insaputa dei dipendenti

Pagate solo le prime due rate, così i mediatori hanno incassato 400 mila euro. Indaga la Procura

·         Il Fatto Quotidiano, 17 Jan 2018

·         » LUCIANO CERASA

 

Il ricco patrimonio di Enasarco, l'ente di assistenza e previdenza degli agenti e rappresentanti di commercio “vigilato” dai ministeri del Lavoro, della Salute e dell'Economia, è ancora una volta terreno di scorrerie praticamente impunite, interne ed esterne all'istituto. La Procura di Roma sta indagando su un giro di polizze assicurative che sarebbero state intestate, a loro insaputa, a un gruppo di dipendenti per intascare le provvigioni dell'intermediazione.

La vicenda è venuta a galla nel febbraio del 2015, quando le Generali Italia inviano una lettera alla Fondazione Enasarco, in qualità di contraente, in seguito a una recente ispezione amministrativa in una loro agenzia che avrebbe sollevato alcune “evidenze”. Nella risposta dal contenuto risentito, si diffida l’assicurazione da inviare comunicazioni alla Fondazione per ragioni di “privacy”, e di rivolgersi “al nostro rappresentante One Broker Italia srl al quale abbiamo rilasciato regolare mandato di brokeraggio assicurativo”. Si conferma che tutte le polizze sono state regolarmente sotto- scritte dal Cral Fondazione Enasarco “e da tutti gli assicurati così come prevede la normativa vigente”. La Fondazione coglie l'occasione anche per informare le Generali che hanno provveduto al saldo di due rate relative alle polizze, sospendendo “a far data dalla presente ogni ulteriore pagamento per motivi di autotutela”. A ogni buon conto si indica il nome di un funzionario “preposto alla sottoscrizione dei contratti di polizza” con regolare delega. Che cosa aveva sollevato le perplessità delle Generali?

CON EFFETTO dall' 11 dicembre 2014, il Cral della Fondazione Enasarco aveva sottoscritto 46 polizze assicurative con una durata contrattuale di 19 anni. Il contratto prevedeva il pagamento per ciascun assicurato di rate mensili di 503 euro. Ma secondo i servizi informatici delle Generali risultavano corrisposti solo i premi relativi alle prime due rate mensili, quella di novembre e quella di dicembre 2014. E cominciano a piovere lettere di sollecito al Cral e ai dipendenti assicurati. Il carteggio e gli incontri che si sono succeduti almeno fino al marzo del 2016, non hanno sortito effetti, fino a che la questione è finita sulla scrivania del sostituto procuratore Giancarlo Cirielli, che sta convocando uno per uno i dipendenti assicurati dal Cral per verificare la veridicità delle firme apposte sui contratti. A seguito dell'accensione delle polizze sarebbero state pagate provvigioni riconosciute ai mediatori, corrisposte in genere appunto dopo il versamento di due rate, che si aggirerebbero intorno ai 400 mila euro. Nel frattempo i premi versati alle Generali dal Cral della fondazione sono stati acquisiti, come da contratto, dalla compagnia assicurativa, a un anno dalla scadenza della prima rata non pagata. A oggi, come risulta al Fatto, il Cral della Fondazione Enasarco non ha preso provvedimenti significativi verso i responsabili, nonostante il danno subito, mentre si è in attesa degli esiti dell'indagine penale.

IN QUESTI GIORNI ai ministeri vigilanti e all'Enasarco è giunta anche un’altra denuncia, questa volta sui metodi seguiti nelle procedure di selezione del personale, presentata da alcuni partecipanti alle prove per un posto di impiegato amministrativo presso la sede di Catania, iniziate nel settembre scorso. Nell'esposto si parla di atteggiamenti apertamente amichevoli dimostrati dalla commissione esaminatrice verso una candidata, in virtù del presunto aiuto di “un pezzo grosso della presidenza Enasarco”, di origini pugliesi come la ragazza e di elaborati non identificabili che sarebbero stati corretti non in presenza di commissari esterni. Nel novembre scorso, a seguito delle denunce presentate e di una richiesta di accesso agli atti avanzata da un candidato escluso, la Fondazione ha annullato la procedura selettiva senza comunicarne le motivazioni.

Allegati:

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(Il Fatto Quotidiano del 17/01/2018 - 872Kb)



Tags Enasarco, Cral, polizze, indagine, penale