Data  20/12/2024 02:25:07 | Sezione Università Università

19/12/24, UNISALENTO - GIORNATA DELLA TRASPARENZA E L’INTEGRITÀ. GIANCARLO BARRA INVIA UN MESSAGGIO.


Il Manifesto dell'Unisalento
Il Manifesto dell'Unisalento

A Lecce, presso l’Università del Salento si è svolta la GIORNATA DELLA TRASPARENZA, promossa nell’ambito del Piano integrato di attività e organizzazione. Barra ha fatto pervenire un messaggio sui fattori strutturali che possono bloccare sia la trasparenza che l’integrità: Autoritarismo; Autocrazia e Abuso di Potere. Pubblichiamo la nota.




 

×          Prof. Fabio Pollice, Rettore Magnifico dell’Università del Salento,

×          Prof. Francesco Fabrizio TUCCARI, Delegato del Rettore agli Affari Legali, Università del Salento,

×          Dott. Donato DE BENEDETTO, Direttore Generale, Università del Salento; Responsabile della Prevenzione della Corruzione e della Trasparenza,

×          Colonnello Stefano CIOTTI, Comandante Provinciale della Guardia di Finanza di Lecce,

×          Tenente Colonnello Giulio LEO, Comandante del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria Guardia di Finanza di Lecce

 

 Magnifico Rettore,

chiarissimi professori,

illustrissimi Dirigenti generali,

illustrissimi ufficiali superiori della G. di F,

 

la GIORNATA DELLA TRASPARENZA 2024 che si tiene oggi 19 dicembre 2024, presso l’Università del Salento che l’ha organizzata, con l’affascinante titolo “TRASPARENZA E INTEGRITÀ”, quale momento significativo del Seminario per la cultura della legalità, a sua volta promosso nell’ambito del Piano integrato di attività e organizzazione (PIAO) dell’Università del Salento 2024-2026, mi induce a indirizzare alle SS.VV.II., prima di tutto un messaggio di saluto per il buon esito dei lavori, quindi delle brevi osservazioni che sono il frutto di oltre trenta anni di attività sindacale nell’ambito della dirigenza e del funzionariato pubblico nel suo complesso.

Il 28 giugno 1995 RADIO RADICALE registrò il convegno della Dirstat-Finanze (oggi DIRPUBBLICA) dal titolo "Evasione fiscale e corruzione: una solidarietà perversa". Tutti gli interventi sono attualmente in linea ed è così possibile porre a raffronto la realtà di 29 anni fa con quella attuale (vedi https://www.radioradicale.it/scheda/73875 e https://www.dirpubblica.it/contents.aspx?id=1163) –

Da allora, innumerevoli sono stati gli interventi legislativi che, a parere del Sindacato che ho l’onore di rappresentare, o non sono assolutamente idonei ad arginare la corruzione, magari perché stravolgono i principi cardine del ns Ordinamento o sono addirittura agevolativi del realizzarsi del fenomeno. Alludo sia alla normativa sul cosiddetto “whistleblower” (in estate ne ho parlato a  Rimini alla Festa dedicata alla protezione dei dati personali https://www.dirpubblica.it/contents.aspx?id=4451), sia alle norme abrogative del reato di abuso d’ufficio, in merito al quale DIRPUBBLICA ha avuto l’occasione, ahimè vana, di chiederne il rinvio alla Corte costituzionale (vedi: https://www.dirpubblica.it/contents.aspx?id=4459)

È un fatto che l’Italia, nell’indice della percezione della corruzione 2023, elaborata da Trasparency International Italia, si trova in una posizione ben distante dagli originari partner fondatori della Comunità Europea (21° posto, dopo la Repubblica Ceca e prima della Slovenia, in coda ci sono altri 10 posti). Tralasciamo la posizione a livello mondiale. Purtuttavia viene registrato un trend migliorativo, ma tale circostanza non consente alcuna consolazione, a giudizio della DIRPUBBLICA e mio personale.

Forse concentrarsi sui soggetti, anziché sulle strutture, non ha dato i risultati sperati.

In DIRPUBBLICA, abbiamo maturato il convincimento che un piano anticorruzione efficace non dovrebbe solo includere misure specifiche per prevenire atti corruttivi, ma dovrebbe anche stabilire un indirizzo chiaro per l'Amministrazione interessata. Questo indirizzo dovrebbe essere basato su principi di correttezza, giustizia, lealtà, onestà applicati soprattutto all’Ente, prima ancora che agli utenti esterni e ai dipendenti interni.

A tal fine abbiamo cercato di individuare un elenco di vizi essenziali cui un’Amministrazione pubblica può cadere intrappolata, generando corruzione e conferendo alla stessa “giustificazione”:

•           Autoritarismo (controllo rigido e centralizzato con poca tolleranza per il dissenso);

•           Autocrazia (concentrazione del controllo in un'unica persona o gruppo);

•           Abuso di Potere (uso improprio dell'autorità per obiettivi personali o illeciti).

Questi tre vizi capitali ammettono, con prepotenza e spavalderia: l’elusione delle norme; le discriminazioni; l’antigiuridicità organizzata e, ovviamente, la segretezza.

Stiamo parlando, quindi e in buona sostanza, della corruzione dell’Ente. Ma se l’Ente è corrotto, ogni piano anticorruzione è “gattopardo” ovvero è falso!

Con la speranza di aver potuto fornire un modesto elemento di discussione al convegno odierno, rinnovo i saluti ai rappresentanti dell’Ateneo del Salento e a tutti i Suoi illustri Ospiti da parte della Segreteria Generale della Federazione DIRPUBBLICA e quelli miei personali e cordialissimi.

Roma, 19 dicembre 2024.

Giancarlo Barra



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