22/09/2018 00:38:52 |
Dogane
Il Tribunale di Civitavecchia condanna DIRPUBBLICA.
Giacinta Bartolucci e l'avvocato Medici.
Pubblichiamo la Sentenza n. 415 del 20/09/2018 del Tribunale di Civitavecchia (RG n. 518/2017) con la quale è stato respinto il ricorso di opposizione, presentato da DIRPUBBLICA, avverso il decreto ex art. 28 l. 300/1970, depositato dallo stesso Giudice.
Il Tribunale di Civitavecchia ha respinto il ricorso di opposizione avverso il decreto ex art. 28 l. 300/1970, depositato in data 24.02.2017, con il quale il suddetto Tribunale aveva respinto la richiesta di accertamento della natura antisindacale della condotta tenuta dall’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli consistita nell’avvio del procedimento disciplinare a carico del dirigente sindacale DIRPUBBLICA Claudia Giacchetti a seguito dell’intervista dalla stessa rilasciata alla trasmissione televisiva “Report” nonché dalla comminazione della sanzione del rimprovero verbale (fra l’altro nullo).
Il Giudice dell’opposizione, abbandonando completamente la strada intrapresa dal suo Collega (vedi http://www.dirpubblica.it/contents.aspx?id=1716) e tralasciando anch’esso tutti i motivi di ricorso, la posizione dell’Agenzia delle Dogane e le stesse controdeduzioni dell’Avvocatura di Stato, ha stabilito che DIRPUBBLICA non avrebbe ricevuto alcuna lesione dato che non sarebbe stato provato il danno derivante da una sanzione particolarmente mite inflitta ad un proprio dirigente sindacale il quale aveva agito nell’esercizio delle sue funzioni. Riteniamo che l’inaccettabilità del costrutto sia evidente e che sia altrettanto inaccettabile la “probatio diabolica” imposta al Sindacato; sulla questione giudiziaria, però, ci fermiamo qui, non è nostro costume “giudicare i giudici”. Certamente il peso economico che ci è stato imposto condizionerà le nostre scelte; in Italia, purtroppo, la tutela è ridotta e le parti in causa non sono mai poste sullo stesso piano (in specie quando una di queste è un lavoratore pubblico).
Ciò detto analizziamo il problema politico che questa vicenda rende evidentissimo. Sappiamo, lo abbiamo sperimentato, che un pubblico impiegato che denuncia a viso aperto un illecito non solo non riceve alcuna difesa da parte delle Istituzioni, ma si espone a ritorsioni, anche se agisce come sindacalista. E se l’illecito denunciato è stato riconosciuto come tale dall’Autorità inquirente, come nel caso di specie, che ha emesso una richiesta di rinvio a giudizio … poco importa! Qual è, allora, la volontà politica del Governo? Forse lasciare le cose come stanno. Claudia Giacchetti, e con lei tutta la Dirpubblica, avrebbe dovuto ricevere un “Oscar” d’oro per aver reso pubblico, utilizzando le giuste guarentigie sindacali approntate dall’Ordinamento, un focolaio di corruzione nell’Agenzia delle Dogane ed invece riceve un “salutare sculaccione”. Il Sindacato che la difende viene, invece, fiaccato dalle condanne alle spese (il costo complessivo dell’attività giurisdizionale supera, fino ad ora, 14.000 Euro). Questo è quanto accade in Italia, mentre si scrive! Invece di cancellare le immonde sanzioni e provocare una “cessata materia del contendere”, si va avanti ad oltranza, come nel tributario! C’è da chiedersi, in questo caso, a chi invieremo gli agenti provocatori e dove infiltreremo gli infiltrati? A chi assegneremo il Daspo? E dove porremo (e con quale speranza di successo) i rilevatori biometrici di presenze? E come si orienterà il nuovo “Nucleo della Concretezza”? Nulla è cambiato, in verità!
Si faccia ben attenzione, sarebbe una vera amenità e un grande errore prendersela con i Giudici di Civitavecchia, si sbaglierebbe nemico! Il nemico è nella politica! Ben venga, allora, una nuova politica nascente dal pubblico impiego e per questo ricca di grandi esperienze e professionalità. Ben venga una nuova, illuminata ed onesta politica. Ben venga Demos, l’autonomo movimento politico generato da DIRPUBBLICA, ma separato da essa; se ciò dovesse realizzarsi non ci sarebbe più bisogno di nuove leggi perché “Madama La Corruzione” uscirebbe da sola dal nostro Palazzo … e dalla porta di servizio.
PS
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