Data  10/06/2020 03:07:58 | Sezione Dogane Dogane

Voce delle Voci, riemerge il caso del dirigente Dogane imputato per truffa c/o il Tribunale di Roma.


Tutti i colori delle Dogane.
Tutti i colori delle Dogane.

Alberto Libeccio, dirigente di vertice dell’Agenzia delle Dogane è imputato per truffa in relazione al concorso a 69 posti da dirigente. La sua Amministrazione, però, prima si costituisce parte civile contro di lui, poi lo nomina Capo della direzione centrale “Strategie” e, in tale veste, Presidente di procedure di selezione del Personale.




Come si leggerà nell’articolo che riproduciamo DIRPUBBLICA è protagonista in questo procedimento (così come in quello in corso di fronte alla Giustizia Amministrativa) essendosi costituita parte civile, nonostante la sorprendente opposizione dell’Avvocatura di Stato.

 

http://www.lavocedellevoci.it/2020/06/09/agenzia-delle-dogane-concorsi-sicuri-e-taroccati/

 

9 Giugno 2020 di: Andrea Cinquegrani

AGENZIA DELLE DOGANE / “CONCORSI SICURI” E TAROCCATI

Ne succedono di tutti i colori all’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli, un ufficio pubblico strategico nella burocrazia del nostro Paese.

Alberto Libeccio

Due anni fa il rinvio a giudizio per un alto dirigente e per una sfilza di funzionari e componenti di una commissione esaminatrice. Nonostante ciò il pezzo grosso, Alberto Libeccio, viene confermato nel suo ruolo di responsabile della “Direzione strategie”.

Non basta. Perché è stata appena bandita una nuova procedura di scelta di personale da destinare a quella Direzione, sempre più “strategica” – è proprio il caso di dirlo – sotto la supervisione dello stesso Libeccio: nonostante il processo in corso per una serie di reati non da poco nel campo della pubblica amministrazione.

Ai confini della realtà.

Ma vediamo di riassumere i fatti.

 

IL “CONCORSO SICURO”

Tutto parte da un concorso indetto nel 2013 per assumere 69 dipendenti all’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli.

Un “concorso sicuro”, come verrà poi definito dagli inquirenti che scoperchiano man mano un pentolone bollente, dopo la denuncia di un partecipante estromesso e, soprattutto, del battagliero sindacato DirPubblica, l’unico ad esporsi in prima linea mentre le altre, storiche sigle dormono o, almeno, non alzano un dito per protestare e denunciare i fatti.

La Procura di Roma

Molto scaltro il sistema per taroccare il concorso: “una trovata assolutamente originale”, viene definita dal pm della procura di Roma che accende i riflettori, Mario Palazzi. Sì perché la soluzione del compito viene fornita addirittura via mail tramite una copia – altrettanto taroccata – della Gazzetta Ufficiale. Incredibile ma vero.

A questo punto non è difficile per gli investigatori ricostruire la mappa di coloro che hanno ricevuto la mail galeotta e – miracolosamente – hanno passato il concorso.

Tutto resta congelato per alcuni anni, poi le cose si muovono nel 2018.

Quando viene disposto il rinvio a giudizio per “Libeccio Alberto + 10” (tutti funzionari e dirigenti dell’Agenzia e della commissione esaminatrice). Pesanti i rilievi esposti dal pm Palazzi.

 

IL J’ACCUSE DEL PM

Gli imputati, infatti, “ponevano in essere atti idonei, diretti in modo non equivoco a indurre in errore l’Agenzia delle Dogane – datore di lavoro – che, pur in mancanza di idonea selezione, avrebbe così conferito la qualifica di dirigenti di seconda fascia, con conseguente ingiusto profitto ed ingiusto danno consistiti, il primo, nella differenza retributiva spettante ai vincitori del concorso; il secondo, nelle spese vive a vario titolo sostenute dall’amministrazione per l’espletamento delle procedure concorsuali viziate e finalizzate all’illegittima immissione in servizio”, dei vincitori del concorso taroccato.

“Con le aggravanti – viene aggiunto – di aver commesso il fatto ai danni dell’Agenzia delle Dogane, ente pubblico, e con abuso dei poteri e violazione dei doveri quali pubblici funzionari”.

Se vi par poco.

La stessa Agenzia e alcuni funzionari si oppongono alla costituzione di parte civile della combattiva DirPubblica. Che però viene ammessa in giudizio con una sentenza pronunciata dall’ottava sezione penale del tribunale di Roma che il 15 novembre 2019 ammette “la costituzione di parte civile dell’organizzazione sindacale e professionale ‘Dirpubblica Federazione del Pubblico Impiego” nella persona del segretario generale e rappresentante legale Giancarlo Barra”.

DirPUbblica si rivolge anche al Tar del Lazio, affinchè l’esito del concorso sia sospeso. E il Tar del Lazio dà disco verde all’Agenzia per riaprire un nuovo bando di concorso. Insomma, una vera giungla di denunce, ricorsi & carte bollate.

VA IN SCENA UN’ALTRA SCENEGGIATA?

Di qualche giorno fa le news. Il 4 giugno, infatti, come se niente fosse mai successo, l’Agenzia avvia una “procedura di interpello per la ricerca di 5 unità di personale (3 di terza area e 2 di seconda) del ruolo dell’Agenzia delle dogane e dei monopoli da destinare alla Direzione strategie”.

Vale a dire per quella Direzione guidata dal rinviato a giudizio Libeccio!

Così è scritto in un documento dell’Agenzia del 4 giugno. “Il relazione ai crescenti impegni della Direzione strategica, si rende necessario esperire una procedura speciale, per titoli e colloquio, per l’individuazione di complessive 5 unità di personale necessarie per ‘presidiare efficacemente tutti gli ambiti delle attività di competenza’”.

Viene aggiunto: “Gli interessati dovranno presentare entro il giorno 12 giugno 2020 presso l’Ufficio di servizio un’istanza di partecipazione”, ed “entro il giorno 15 giugno 2020 le strutture di vertice (centrali e territoriali) trasmetteranno le istanze pervenute o, in mancanza, una segnalazione negativa alla Direzione strategie via e-mail”.

Mail galeotte. E’ consigliabile allegare anche una pagina dell’ultima Gazzetta Ufficiale?

Allegati:

Download   20190423_nomina-LIBECCIO.pdf

(Nomina Libeccio - 404,1Kb)

Download   20200610_portaledirezione-strategie.pdf

(Direzione Strategie - 104Kb)

Download   20200604_Interpello-Strategie.pdf

(Interpello Strategie - 247,4Kb)



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