Data  10/10/2024 02:41:01 | Sezione Varie Varie

VAJONT - DAL GENIO CIVILE DI BELLUNO QUALCUNO DISSE NO! ECCO LA RICOSTRUZIONE DEL S.G. DIRPUBBLICA.


Disperazione
Disperazione

Giancarlo Barra, con la newsletter che pubblichiamo, ricorda la figura Renzo Desidera, ingegnere capo del genio Civile di Belluno, l’unico pubblico impiegato che si oppose ai lavori per la realizzazione della Diga del Vajont. Ma chiede, anche, perdono per le omissioni di tutti gli altri funzionari dello Stato presenti sullo scenario del disastro.




Il disastro del Vajont avvenne la sera del 9 ottobre 1963, alle 22.39. Una frana dal Monte Toc precipitò nel bacino idroelettrico, causando una devastante onda che travolse i paesi circostanti, tra cui Longarone, provocando la morte di quasi 2.000 persone.

L’ingegnere del Genio Civile di Belluno che si oppose alla costruzione della diga del Vajont fu Renzo Desidera. Nel luglio del 1959, Desidera fece chiudere un cantiere abusivo della SADE e, per questo motivo, fu trasferito con procedimento immediato.

Antonio Segni era il Presidente della Repubblica Italiana; Giovanni Leone ricopriva la carica di Capo del Governo; il Ministro dei Lavori Pubblici era Giuseppe Togni. Infine, la Sede papale era vacante in quanto Papa Giovanni XXIII morì nel giugno del 1963 e fu succeduto da Papa Paolo VI nel dicembre dello stesso anno.

Allegati:

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(Fine Giornata del 9 ottobre 2024 - Vajont - 187,2Kb)



Tags Disastro del Vajont, Erto, Casso, Longarone, disastro, Renzo Desidera, Giuseppe Togni, Ministro Lavori Pubblici, SADE, Beniamino Caruso, Monte Toc, Odoardo Ascari.