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ELEZIONI REGIONALI LIGURIA - LISTA “UNITI PER LA COSTITUZIONE” - “DEMOS” PARTECIPA CON IRENE DAINO.
Irene Daino è un funzionario della Dogana di Genova dove svolge “con dignità e onore” i suoi compiti istituzionali al Servizio esclusivo della Nazione con uno sguardo sempre rivolto alla Costituzione. Per questo aderì a DIRPUBBLICA, dove ha assunto la carica di Responsabile regionale, entrando anche a far parte del Movimento politico DEMOS.
Per Irene, l’ispirazione cristiana è un elemento fondamentale che Lei pone a fondamento di tutti i suoi impegni: di lavoro, sociali, sindacali e politici. Ciò detto, riguardo ai programmi elettorali cui partecipa, Irene Daino sostiene quanto segue.
<<Tutti i nostri obiettivi non potranno mai essere raggiunti senza un pubblico impiego così come la Costituzione lo ha individuato negli articoli 97 e 98. Non c’è, infatti, decisione politica di qualsiasi livello che si auto-applichi, essendo sempre necessario un impiegato pubblico (magari modestissimo) che la realizzi (piaccia o non piaccia). Così avviene, purtroppo, anche per i progetti perversi. Non c’è corruzione, vizio della politica, spreco di denaro pubblico, che possa realizzarsi senza un accordo fraudolento con pubblici funzionari o, più semplicemente, senza scommettere sulla tendenza di taluni a perseguire il successo personale a tutti i costi, spesso a discapito degli altri e dei propri obblighi.
Se è così, ed è così, è questa l’area dove agire; un’area dove tutte le formazioni politiche si sono ben guardate ad entrare con competenza e volontà costruttiva, concentrandosi, piuttosto, su come renderla inerte al cospetto dei grandi accadimenti della Storia nazionale. Questo è stato largamente realizzato attraverso la privatizzazione del rapporto di pubblico impiego (D.Lgs 3 febbraio 1993, n. 29), un processo che è iniziato nei primi anni ’90 del secolo scorso e che si estende sempre più corrodendo alle radici i precetti costituzionali contenuti nei già citati articoli 97 e 98 della Costituzione (Buon Andamento, Imparzialità, Servizio esclusivo alla Nazione).
La regola, però, maggiormente logorata, in quanto aggirata e disapplicata, in specie nelle Amministrazioni locali, è quella del pubblico concorso come strumento primario di accesso, da parte del Popolo, ai vari impieghi nella P.A. – Si tratta, a ben vedere, di una lesione inferta alla stessa Sovranità popolare di cui si tratta nell’articolo 1 della Carta costituzionale.
Senza scendere in analisi troppo lunghe e complesse, la tragedia del Ponte Morandi, per noi troppo viva, attuale e lacerante, ha le sue radici nel “privato è bello, il pubblico è inefficiente”, uno slogan che ha fatto rinunciare allo Stato le sue prerogative, anche di controllo. Ed abbiamo visto i risultati!
Non potremo rovesciare il fenomeno dalla Liguria, ma certamente l’ostacoleremo riservandoci di fare molto di più quando accederemo al Governo del Paese.
Ora chiamo a raccolta i 15.000 pubblici impiegati che lavorano in Liguria, di tutte le qualifiche e professionalità, affinché ci sostengano con il voto e sempre con l’esercizio libero e imparziale delle loro diverse attività.
Mi impegno, fin d’ora, ad essere dalla parte di tutti i lavoratori privati e pubblici. Per quest’ultimi, continuerò a sostenerli dalla sede politica, come ho già fatto da quella sindacale, quando incontreranno intralci e vessazioni a causa di una condotta rispettosa delle leggi e della Costituzione, che l’attuale assetto politico-sindacale non farà loro mancare>>.