Data  13/04/2025 00:19:51 | Sezione Enti locali Enti locali

POMIGLIANO D’ARCO – GLI ZERI SPAVENTANO COME SPETTRI, TURBANDO LA SERENITÀ DELLE ELEZIONI RSU 2025.


Fate tutti un passo indietro.
Fate tutti un passo indietro.

Pomigliano d’Arco, la cosiddetta Capitale dell’industria campana, è governata da un’Amministrazione Comunale che sembra più adatta a un film western che a una città di tale prestigio. Qui regna lo sceriffato: guai a chi osa sfidare chi si è appuntato la stella sul petto.




A chi osa dire: “Signor Sindaco, questa delibera è contro la legge”, viene risposto con un teatrale: “Qui la legge sono io”. Insomma, un moderno “la municipalité, c’est moi”, parafrasando il celebre Luigi XIV.

E chi ne paga le conseguenze? Il Comandante della Polizia Municipale, perseguitato per aver fatto il suo dovere con rigore e imparzialità. Ma questo concetto è troppo rivoluzionario per il nostro Re Sole, che, incurante delle sentenze, continua a perdere cause legali come se fossero figurine Panini. Tanto, chi paga? Non certo lui, ma il Comune, cioè noi. “Paga Pantalone”, direbbe qualcuno.

Con questo metodo, il nostro le Roi licenzia e rilicenzia con la stessa facilità con cui si cambia una cravatta. Il Giudice reintegra? Lui riallontana. Non solo il Comandante della Polizia, impegnato a contrastare la Camorra, ma anche l’architetto del Comune, l’avvocato, e persino i disabili. “Me ne frego” è il motto che echeggia dal Colle di Pomigliano. Qui conta solo il potere personale.

E le stelle stanno a guardare!

Ma attenzione, Pomigliano d’Arco non è un caso isolato. Prendiamo, ad esempio, la veterinaria di Macerata, licenziata in tronco per non aver compilato il blocchetto delle ferie. Mesi senza stipendio, mentre le stelle continuano a guardare. Non come il buon Marco Toffaloni, che riceve un “equo” sussidio statale svizzero. “Mbeh… me pare giusto”, direbbero a Roma.

E le stelle stanno a guardare!

E come nella poesia Li nummeri di Trilussa, anche qui gli zeri si moltiplicano. Nel Campidoglio pomiglianese, gli zeri entrano nelle stanze e terrorizzano gli elettori: “Guai a chi vota Dirpubblica!”, “Dirpubblica non deve ricevere neppure un voto!”. Ma i colleghi lo sanno bene: gli zeri non valgono nulla. Sono ectoplasmi, capaci solo di essere sbeffeggiati da un Sindacato che neppure sapevano esistesse.

Cari zeri, siete e resterete zeri, anche se sedete su troni dorati. Non vi porteremo davanti a un Giudice: si può forse portare uno zero in Tribunale? No! Ci porteremo il Numero Uno!

Ma se le stelle stanno a guardare, attenzione alla variabile Dirpubblica.

 

LI NUMMERI

Trilussa

Conterò poco, è vero:

– diceva l’Uno ar Zero –

– ma tu che vali? Gnente: propio gnente

sia ne l’azzione come ner pensiero

rimani un coso vôto e inconcrudente.

Io, invece, se me metto a capofila

de cinque zeri tale e quale a te,

lo sai quanto divento? Centomila.

È questione de nummeri. A un dipresso

è quello che succede ar dittatore

che cresce de potenza e de valore

più so’ li zeri che je vanno appresso.



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